4/12/2019 0 Comments POESIEdiTRANSITO: S/T DOVE SEI?17 Febbraio 2019
Quando ero ragazzo raccoglievo e giocavo con le figurine, come tanti di voi. Tutte queste immagini, foto, mappe, disegni, non sono forse tanto diverse da quello spirito di identificazione, di celebrazione di traccia e tracciato da seguire e allo stesso tempo lasciarsi indietro, perdere? E l'intera catena di post di fb non è nata come raccolta: libro delle facce. Insomma esploratori raccoglitori continuiamo a esserlo anche se molti di noi non raccolgono le patate o le carote. Abbiamo il terrore di perderci e di perdere qualcosa di noi se non la versiamo in immagini; il mito di Narciso, Eco, Psiche, ci sono dentro e non possiamo separarcene; è un processo di formazione. E si, voglio prenderlo così, questo aver dedicato, come Pollicino, al mio crescere il tempo e il gesto di lasciare mollichine, evidenti tracce per perdermi o ritrovarmi? Molte volte ho dichiarato nelle presentazioni pubbliche che il progetto di documentare i poeti lombardi mi è nato dal desiderio di conoscere le loro strade battute, d'infanzia, il territorio, i sentieri; rifare quel percorso con i versi e le parole che questi hanno scelto non è forse una forma di raccolta assieme a un raccoglimento? Una cosa è certa, è che si può raccogliere solo fuori dal tempo, stando fuori dal tempo corrente, dal suo scorrere, sembra un paradosso. Ecco, direte: la biografia nell'arte non va confusa, ma perché qualcuno la può tranquillamente escludere pensando di poter separare il tempo dallo spazio? Non procediamo, in tutti i meridiani, a parte la scelta Zen, nella realizzazione di una raccolta dell'album mondiale delle immagini consolatorie di qualcosa di perduto per sempre, ma anche capaci di suscitare in noi una esaltazione, un cambio di stato della coscienza, una chiave per una realtà che ci liberi dalle zavorre del quotidiano? Ho sempre pensato che non si è dedicato abbastanza attenzione critica, nel processo della scrittura, ai materiali e ai luoghi dove questa è stata creata, e mi riferisco anche alla cosiddetta poesia lineare. Una lettura e indagine rinsalderebbe lo spazio e il tempo che ci sembra tanto separato nell'opera della poesia. Campana e Leopardi scrivevano su carte e con penne diverse, in luoghi e alterazioni diverse. Andare a caccia di una geografia emozionale è l'indagine che ci tiene legati tutti. Solo che oggi la sparizione della scrittura è immediata con gli smart-phone, cosa che che ci autorizza all'uso di una lingua instabile e allo stesso tempo trasversale e immediata, il supporto è senza coordinate di spazio tempo tanto che nelle finestre delle piattaforme social più spesso viene indicato come una scelta possibile; dove sei? Si, è quel dove sei di Pollicino, e quel dove sei del viaggio della vita, e quel dove sei di tutti noi nel quotidiano, o che stiamo tornando a casa, o che non ci possiamo tornare o che stiamo andando incontro al nostro ignoto o al nostro amore, a cui siamo chiamati a rispondere.
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